Tantra

Luca Rudra Vincenzini
Luca Rudra Vincenzini

Corso: La saggezza kāśmīra a dialogo con saperi antichi e moderni. (Introduzione al Tantrismo)

La saggezza kāśmīra a dialogo con saperi antichi e moderni
Video Corso con Luca Rudra Vincenzini

Corsi su Tantra e Scienze Moderne

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Luca Rudra Vincenzini è autore del libro :  Tantra e Scienze Moderne

Filosofia dell’India a dialogo con neuroscienze, fisica quantistica, astrofisica, psicologia del profondo e logica metafisica” di Luca Rudra Vincenzini.

Il testo nasce dopo 5 anni di lavoro, da una profonda analisi interdisciplinare. L’autore, laureato in Fenomenologia della Religione con una tesi comparativa su Śaṅkara,
San Tommaso d’Aquino ed il Maestro Zen Hisamatsu, ha approfondito in 30 anni di passione per l’India, la filosofia (soprattutto quella kāśmīra), le arti marziali e la musica indiana.

L’opera, usando la scala delle qualità divine dello Śivaismo kāśmīro, parte dallo strumento fisico a salire attraverso le emozioni, le credenze mentali, la coscienza e la beatitudine, per condurre idealmente il lettore dal corpo, usato come una mappa piena di indizi, alla coscienza superiore, come meta dello percorso.


  • Alzando il velo di māyā nelle relazioni interpersonali

    Alzando il velo di māyā nelle relazioni interpersonali: esiste un confine tra l’attirare un qualcosa inconsciamente e la proiezione da parte di terze persone senza una nostra responsabilità nascosta? Detto in parole semplici, quando succede un qualcosa di spiacevole, per esempio, per la quale cosa si diviene oggetto di un’accusa immeritata, di un problema non da noi causato o altro, quel qualcosa è prodotto/attirato dal nostro inconscio, magari in un meccanismo autopunitivo, o proviene solo da fuori, da chi, essendo irrisolto, ce lo proietta addosso senza alcuna colpa da parte nostra? Ebbene esiste una prova infallibile per scorgere il confine sottile che separa i due casi, e alzare il velo di māyā. Quando si pratica la meditazione, e si libera la mente dal superfluo, essa diviene sempre più lucida, è dunque facile che le persone, “specchiandosi” in essa, proiettino contenuti estranei al meditante provenienti, invece, da loro medesimi. Ciò avviene a causa della forza titanica posseduta da una coscienza raffinata dal silenzio. Non a caso l’arte meditativa nello zen è detta: “mirror mind”, mente specchio, avente perciò la caratteristica di riflettere i fenomeni non identificandosi con essi. Quale è allora il confine tra essere oggetto di proiezione ed attarre queste […]

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