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- “Raga Surya Akhetaton” in formato wav durata 16 min registrato in 432Hz con toni binaurali
- Lo scritto di Ysmail “Il suono, la vibrazione, la Coscienza” in formato pdf
Cosa è Rāga Sūrya Akhetaton
Composto per la lettura del libro Tantra di Luca Rudra Vincenzini e per la meditazione
Rāga Sūrya Akhetaton è un brano che vede protagonisti sitar (solista), tampura e tābla nello stile classico indostano. Tuttavia presenta elementi di contaminazione e novità, sia in termini musicali che fisico-acustici. Da un punto di vista armonico e melodico non è un rāga tradizionale indostano o carnatico, ma è una composizione per sitar che nasce dall’incontro di diversi rāga preesistenti, principalmente rāga jogkauns e chandranandan.
Nonostante questi siano rāga notturni, l’accordatura del sitar e della tampura e alcune figurazioni melodiche, rimandano alle atmosfere dei rāga legati al primo mattino. Anche il nome scelto per tale composizione in stile classico indiano è un richiamo immediato al sorgere del sole: Sūrya è il termine sanscrito per l’astro, e Akhetaton fu la città egizia del sole, oggi conosciuta come Amarna.
Akhetaton fu fatta costruita dal faraone Akhenaton in onore alla divinità solare Aton-Ra. La presenza in questo brano dell’elemento egizio sorge dalla necessità dell’artista di dedicare una composizione all’antico legame, sempre più sostenuto dagli storici, che esisteva tra civiltà vediche indoariane e diciottesima dinastia egizia. In termini fisico acustici, essendo Rāga Sūrya Akhetaton un brano il cui utilizzo è da intendersi come supporto alla meditazione, tutti gli strumenti sono accordati sul LA 432 Hz, in coerenza con i diversi studi che hanno evidenziato i benefici psico-fisici derivanti da tale accordatura, soprattutto per la ghiandola pineale, il rallentamento delle onde cerebrali ed il sistema linfatico.
Dal punto di vista ritmico il brano è strutturato in tre parti progressive la cui velocità è rispettivamente di 40, 80 e nuovamente 40 BPM, seguendo l’indicazione di ricerche scientifiche che hanno dimostrato come l’ascolto di brani a velocità 40 BPM stimoli l’attivazione dell’area cranica della corona; la parte in 80 BPM è quella mediana ed è accompagnata dalle tābla: con questo si è voluto dare luogo a un momento di maggiore espressione in termini di azione creativa, la quale termina con una terza parte conclusiva, nuovamente a 40 BPM. Le parti introduttiva e di chiusura presentano tre vocalizzazioni dell’Oṁ realizzate dall’artista stesso con la tecnica del throat singing tibetano. L’intero brano è caratterizzato dalla presenza di elementi di elettronica soft-ambient con sintetizzatori accordati in 432 Hz.
Si ringrazia Luca Rudra Vincenzini per il supporto fornito e le indicazioni scientifiche, che sono state integrate in fase di realizzazione e produzione; Matteo Rebora per le tābla e
Ysmail per il sitar, la tambura ed il canto.
L’autore
Polistrumentista e musicoterapeuta con una formazione variegata ed eclettica nei sistemi musicali sia occidentali che orientali, ha studiato Sitar e musica classica indiana nella tradizione di Varanasi, sotto la guida di eminenti esponenti come Pandit Amarnath Mishra in India e Gianni Ricchizzi in Italia.
Inoltre ha studiato basso jazz presso il conservatorio di Genova, si è formato sulle tecniche di canto diplofonico tibetano e mongolico ed è diplomato in musicoterapia. Ha collaborato con diverse formazioni nel territorio italiano, dalla world music al rock e all’elettronica, sia come sitarista che come bassista (Necrodeath, Rebis, in Vino Veritas, Zaal e molti altri), ed è impegnato in concerti in ambito europeo con la band Pagan Folk e In Vino Veritas.
Inoltre è autore, compositore, arrangiatore e produttore di generi world music, ambient, elettronica, rock e musica olistica (Savitri, Aetas Aurea). Nell’ambito del progetto sperimentale/musicale Space Yantra, e in collaborazione con il Museo delle Culture delle Mondo Castello d’Albertis, propone live quadrifonici con il nome di “Maṇḍala Sonoro” in cui il suono viene messo in movimento, nello spazio della performance, disegnando forme geometriche e seguendo serie matematiche. Dà vita al metodo “Nāda Yoga Indo-tibetano”, dove vengono posti in relazione elementi vedici, di musica classica indiana del nord India, tecniche meditative della tradizione tibetana e canto armonico tibetano e mongolico; costituisce e coordina un coro di canto armonico tuttora in espansione nell’area ligure.
Dopo aver conseguito il diploma di musicoterapia a orientamento psicanalitico/junghiano, con tesi “La Musica Classica Indiana nelle Cure Palliative”, svolge la professione di musicoterapeuta presso diverse residenze per anziani nel territorio genovese e inizia una collaborazione con l’associazione Gigi Ghirotti, occupandosi sia di riabilitazione con pazienti affetti da Alzheimer che di musicoterapia in ambito oncologico.
Svolge laboratori di formazione e propedeutica musicale con bambini tra i 3 e i 7 anni con il progetto “Musiche dal Mondo”, dove vengono proposte in modo giocoso tradizioni musicali di diversi popoli e culture. Inoltre opera in qualità di Master Reiki e operatore olistico presso il Centro di Naturopatia Anima Mundi.