L’anno scorso, durante l’isolamento forzato che tutti abbiamo vissuto nostro malgrado, Luca Rudra ha terminato la stesura del libro Tantra e Scienze Moderne e Matteo (Maat) ha ottimizzato il sito Giardino di Mezzo. Nel portare a termine questi due progetti, ambiziosi e generosi al contempo, gli autori hanno sentito la responsabilità di dover dare un contributo positivo in questo momento storico molto particolare.
Hanno, pertanto, deciso di unire le forze per creare un portale che unisse più saperi e che convogliasse competenze, passioni, intelligenze, impegno ed entusiasmo in un’unica direzione. È nato, così, il progetto in corso su Giardino di Mezzo nel quale diversi professionisti, ognuno specializzato in un campo del sapere ed ognuno, in qualche modo, legato alla saggezza orientale e all’India, condividono interessi ed abilità.
Lo staff è lieto di essere riuscito nell’intento, grato ai collaboratori per avere aderito e, infine, fiero di aver attivato nella pratica quest’idea, che per sua natura sarà in continua espansione e cambiamento, aggiornandosi continuamente di nuovi contenuti. Vi invitiamo allora a visitare il sito e a contattare i professionisti per un approfondimento sulle materie da essi trattate.
Per concludere, il progetto si è ispirato ad Harvan, il giardino sito a nord est di Śrīnagar in Kāśmīr, India. Harvan nei secoli passati fu luogo di meditazione, teatro di dispute filosofiche e dimora per i molti Siddha (esseri realizzati). È stato perciò scelto come simbolo e metafora del mondo intermedio (Giardino di Mezzo), di quella dimensione, sottile e pur vera, che separa la vita cosiddetta ordinaria da un vivere ispirato e, perché, no: illuminato.

Carissimi sono davvero felice di questa vostra bella iniziativa e con grande gioia do il mio personale benvenuto a tutti coloro che fanno e faranno parte di questo progetto.
— Swami Suryananda Saraswati
Ora più che mai sul nostro sofferente pianeta c’è tanto bisogno di pace, d’amore e di, come voi state facendo, favorire il sorgere di una nuova consapevolezza, quella consapevolezza che nell’uomo sembra assente in questi giorni.
Mi sento di affermare, invece, come ho già fatto tante volte che una qualificata ideale società dovrebbe essere basata innanzitutto sul rispetto… sulla presa di coscienza della diversità come espressione del divino infinito…sull’esperienza dell’unità sia interiore ma anche e soprattutto pratica, di cui voi sembrate essere un positivo esempio.